Uno sguardo al mercato obbligazionario di frontiera
Anche se non esiste una definizione precisa di mercato di frontiera, in genere questo termine si riferisce ai paesi a basso PIL pro capite. Secondo l'ONU oggi i paesi di frontiera sono 46 e sono quelli che tradizionalmente offrono i rendimenti maggiori nell'asset class del debito emergente (EMD). È un mercato che negli ultimi anni ha conosciuto una crescita molto sostenuta, raggiungendo una capitalizzazione di mercato complessiva di USD865 mld. Di conseguenza, oggi è molto più liquido e diversificato che in passato.
Un noto indice, che replica l'andamento delle obbligazioni di frontiera e offre esposizione a 42 emittenti, è il JP Morgan’s NEXGEM. A fini di confronto, oggi il suo rendimento è del 10,97%, cioè il 49% in più rispetto alle obbligazioni sovrane dei paesi emergenti in valuta forte (7,38%) e il 62% in più di quelle in valuta locale (6,77%)1.
Confronto tra i rendimenti delle varie asset class obbligazionarie
Fonte: JP Morgan EM Bond Index Monitor, 3 maggio 2022, tutti i rendimenti sono aggiornati a fine aprile 2022.
Rendimenti elevati su base storica
Naturalmente un rendimento elevato non è mai una condizione sufficiente per investire, prima di decidere bisogna infatti valutare i fattori sottostanti della performance e una lunga serie di altri parametri finanziari. I driver negativi purtroppo al momento non mancano, primo fra tutti la pandemia da Covid-19, seguita a ruota dal crollo del mercato immobiliare cinese, dall'impennata fulminea dell'inflazione globale e dall'inasprimento delle condizioni monetarie. Da ultimo è arrivato anche lo shock della guerra in Ucraina, che ha esacerbato ancor di più le pressioni inflazionistiche globali, mettendo le ali ai prezzi dell'energia.
Tutti questi fattori hanno senza dubbio fatto salire i rischi connessi al possesso di obbligazioni di frontiera, il che spiega perché il rendimento del NEXGEM sia schizzato dal 6,3% di fine 2020 all'attuale quasi 11%1. Tuttavia, la prima cosa da tenere presente in questo contesto generalizzato è che i mercati di frontiera sono molto diversi tra loro, il che consente di diversificare l'esposizione ai rischi. Se prendiamo, ad esempio, l'inflazione vediamo che la situazione non è del tutto negativa, dato che vari mercati di frontiera sono in grado di beneficiare dell'aumento dei prezzi delle materie prime che sostiene la loro crescita interna e le entrate fiscali.
Prospettive di volatilità
Anche la volatilità dei rendimenti è un fattore da tenere presente nella valutazione dei rischi. In passato l'andamento dei rendimenti delle obbligazioni di frontiera era più simile a quello delle azioni che a quello delle obbligazioni, cosa abbastanza ovvia visto l'alto livello dei rendimenti offerti da questi paesi. Per tale motivo, quando le azioni globali sono crollate nel primo trimestre del 2021, le obbligazioni di frontiera hanno fatto lo stesso. Oggi la differenza è che i mercati azionari hanno recuperato parte del terreno perso dopo l'invasione della Russia, mentre le obbligazioni di frontiera no, e questo potrebbe indicare la presenza di un'opportunità d'investimento. Più in generale, la vendita di obbligazioni di frontiera tende a essere strettamente associata a periodi generali di avversione al rischio, ma poiché spesso le cause del sentiment negativo non hanno nulla a che vedere con le condizioni specifiche dei mercati di frontiera, è proprio in questi momenti che si possono trovare opportunità interessanti.
Poiché spesso i periodi di avversione al rischio non hanno nulla a che vedere con le condizioni specifiche dei mercati di frontiera, è proprio in questi momenti che si possono trovare opportunità interessanti.
Un quadro tecnico favorevole
Il quadro tecnico, cioè le condizioni dell'offerta di nuovi bond (nuove emissioni) rispetto alla domanda, è un altro elemento importante per la valutazione dei mercati obbligazionari. A questo riguardo le condizioni attuali appaiono nel complesso favorevoli ai mercati di frontiera, dato che le nuove emissioni da inizio anno sono state scarse. Inoltre, è probabile che le emissioni future si concentrino sui mercati nazionali o sul supporto della Banca Mondiale e di altre agenzie multilaterali. Al contempo, sul lato della domanda i reinvestimenti (gli afflussi delle cedole) sono stati anch'essi positivi in termini netti (cioè superiori al volume di emissioni), il che contribuisce alla stabilità del mercato.
Occorre essere selettivi
Un'altra importante lezione che ho appreso in questi 35 anni di carriera è quanto sia importante scegliere i giusti titoli. La selezione degli investimenti è fondamentale quando si opera nel settore high yield, dove i rischi di ribasso sono intrinsecamente maggiori rispetto alle asset class con rendimenti meno elevati. In questo contesto è quindi di vitale importanza effettuare ricerche accurate per evitare i paesi di frontiera che offrono rendimenti alti perché sono in una situazione difficile. D'altro canto, però, è logico che le probabilità di trovare asset a prezzi convenienti siano maggiori in mercati piccoli, come quello delle obbligazioni di frontiera, che nel complesso sono anche meno studiati.
In sintesi
Il mercato delle obbligazioni di frontiera oggi offre rendimenti di gran lunga superiori a quelli degli altri segmenti del comparto obbligazionario. In passato le fasi di crisi si sono sempre rivelate le migliori per investire, sia con obiettivi di reddito che di apprezzamento del capitale, in vista della futura normalizzazione dei rendimenti. Bisogna però tenere presente che anche oggi, come in passato, i rendimenti elevati rispecchiano in essenza un contesto di maggior rischio che gli investitori devono analizzare attentamente per essere certi di poterlo gestire. Un'accurata selezione degli investimenti è quindi cruciale per chi desidera approfittare delle opportunità al momento offerte dal mercato delle obbligazioni di frontiera.
Bibliografia:
- JP Morgan EM Bond Index Monitor, 3 maggio 2022, tutti i rendimenti sono aggiornati a fine aprile 2022.