Quando si pensa agli investimenti, le famose favole di Esopo non sono esattamente il primo libro che un investitore penserebbe di leggere.
Tuttavia, anche se sembra un linguaggio semplice, l'antico favolista greco riesce ancora a impartirci molte lezioni sulle competenze e la disciplina necessarie per essere un investitore di successo.
Prendiamo ad esempio la tartaruga e la lepre, una delle storie più conosciute di Esopo. È una favola che mette in guardia dall'eccessiva sicurezza e arroganza da parte della lepre, confrontata con l'approccio più costante adottato dalla tartaruga, che alla fine vince la gara. Una buona allegoria per gli investitori che inseguono la gratificazione immediata attraverso la speculazione piuttosto che adottare un approccio costante e ben ponderato alla gestione del portafoglio, che di solito produce il miglior risultato a lungo termine.
Il leone e il topo è un'altra delle celebri fiabe di Esopo, in cui un incontro casuale tra due improbabili amici ci mostra che le dimensioni non sono tutto. La storia insegna che anche una creatura piccola come un topolino può fare la differenza. In effetti, nel vasto panorama delle azioni UK e continentali, mentre le aziende più grandi possono godere di una portata più ampia e di una posizione dominante, percepita nel loro settore come il leone, i titoli a bassa capitalizzazione godono di una fama di resilienza e di crescita, un potenziale spesso non sfruttato, simile all'eroismo del topo.
Il potenziale non sfruttato delle small cap nel Regno Unito e in Europa
Tenendo questo in mente, finora la tanto criticata economia del Regno Unito ha ribaltato molti pronostici che la vedevano cadere in una profonda recessione, con le small cap che mantengano valutazioni basse e allettanti, offrendo un'opportunità agli investitori più esigenti e con orizzonti temporali più lunghi. In sostanza, c'è la possibilità di acquistare aziende forti e di qualità a prezzi decisamente scontati. Tuttavia, l'offerta di un punto di ingresso interessante non è limitata solo alle small cap britanniche, se guardiamo oltre la Manica, anche le aziende europee di minori dimensioni vengono negoziate ai minimi storici rispetto alle loro omologhe più grandi.
È una storia antica quasi quanto le favole di Esopo quella per cui le small cap tendono ad andare peggio durante il periodo che precede una recessione economica rispetto alle aziende più grandi, più solide e diversificate. In una certa misura, questo è vero. Tuttavia, ciò che di solito viene trascurato è che all'uscita, o anche durante una recessione, sono solitamente proprio le small cap a fare da apripista, recuperando più rapidamente e beneficiando più di altri degli stimoli economici della Banca centrale. Tale recupero è in gran parte attribuibile ai prezzi di mercato a termine, che secondo i dati (fonte Bloomberg) puntano a una ripresa economica già a tre mesi dall'inizio della recessione, il che significa che, in modo un po' paradossale, sono le aziende più esposte a una recessione a poter cominciare a sovraperformare durante i periodi in cui essa è più profonda.
Mostrare le caratteristiche di adattabilità e agilità
Quando l'economia volta pagina ed esce dalla recessione, inoltre, le small cap sono spesso in grado di adattarsi più velocemente rispetto alle omologhe large cap. L'agilità dimostrata dalle aziende di minori dimensioni produce spesso reazioni più rapide ai cambiamenti del business, consentendo di trarre vantaggio dalle nuove opportunità che un'economia in evoluzione può presentare.
Rispecchiando l'agilità di tali aziende, l'obiettivo di abrdn è anche quello di anticipare e rispondere alle mutevoli condizioni economiche e, con questo in mente, abbiamo leggermente aumentato la nostra ponderazione nel settore. Ora riteniamo che le small cap, sia in UK che in Europa, si trovino in una posizione favorevole per offrire ai portafogli un elevato grado di rendimento aggiustato per il rischio.
Naturalmente, non tutte le small cap sono uguali, con diversi gradi di qualità degli utili in tutto lo spettro societario. In vista di una probabile recessione sia nel Regno Unito che in Europa, privilegiamo aziende di qualità superiore, in grado di dimostrare una solida redditività, forti flussi di cassa e un team di gestione che aggiunge costantemente valore, preferendo investire in fondi in grado di trovare tali aziende a valutazioni ragionevoli.
L'ultima parola ai rendimenti a lungo termine
Per aiutarci a costruire una posizione significativa nelle small cap, sia nel Regno Unito che nel continente, abbiamo recentemente avviato posizioni rispettivamente nei fondi Royal London UK Smaller Companies e Janus Henderson European Smaller Companies. Entrambe le offerte cercano tutte le qualità citate sopra nei loro titoli, pur mantenendo una forte disciplina di valutazione, rifiutandosi di pagare per la crescita se il prezzo è eccessivo. Entrambi i fondi presentano le caratteristiche dei "fondi core/core growth", ma anche la flessibilità di adattarsi a tutto il ciclo di mercato entro limiti ragionevoli, il che li pone al centro della nostra esposizione alle small cap.
Riteniamo che le valutazioni convenienti, combinate con la capacità di adattamento delle small cap che consente di prosperare in un mondo post recessione, all'interno di un fondo gestito con prudenza, potrebbero avere l'ultima parola come motore di rendimento nei prossimi anni per i portafogli britannici ed europei. Con molte idee sbagliate che ancora circolano riguardo alla capacità delle small cap di performare durante una recessione, forse gli insegnamenti di Esopo sono oggi come un tempo assai preziosi: come si suol dire, mai giudicare un libro dalla copertina...
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