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Punti chiave

  • Considerare la direzione delle politiche chiave può aiutare a valutare le prospettive economiche di lungo termine di un Paese...

  • ... L'India sta puntando sulle politiche interne, ma riteniamo che le seguenti aree saranno particolarmente rilevanti:
    • federalismo competitivo
    • crescente digitalizzazione
    • la spinta verso una crescita a minore emissione di carbonio
  • Dal punto di vista geopolitico, l'India sembra essere ben posizionata per trarre vantaggio dall'intensificarsi della rivalità tra Stati Uniti e Cina, che probabilmente porterà a un allineamento e a una cooperazione più stretti tra Stati Uniti e India in diversi ambiti.
  • L'India può anche cercare di trarre vantaggio dai crescenti sforzi delle aziende globali per ridurre la dipendenza della catena di approvvigionamento dalla Cina.
  • L'orientamento di questi fattori chiave dovrebbe contribuire a guidare la crescita e a creare opportunità di investimento in India per il prossimo decennio e oltre.

India is on the move

Le prospettive economiche a lungo termine di un paese dipendono da molti fattori. Probabilmente, però, il singolo fattore più importante è la capacità di definire politiche affidabili. Sebbene non esista la perfezione, occorre garantire progressi incrementali nella giusta direzione di marcia nel maggior numero possibile di aree chiave. In quest'ottica, non c'è dubbio che negli ultimi dieci anni circa l'India abbia superato il test complessivo della giusta direzione nelle implementazioni politiche.

Riteniamo che le prospettive di crescita dell'India dipendano da una serie di fattori politici di rilievo, tra cui il federalismo competitivo, i progressi verso un nuovo ecosistema digitale onnicomprensivo e la spinta verso le energie rinnovabili. Sebbene si tratti di fattori di politica interna, anche il trend geopolitico esterno sembra favorevole per l'India.

L'importanza del processo decisionale e della direzione di marcia

Secondo la teoria economica standard, la crescita economica a lungo termine dipende in gran parte dal miglioramento della produttività del lavoro. Anche altri fattori, come la disponibilità di manodopera e il tasso di partecipazione al lavoro, sono importanti, eppure, come ha osservato Paul Krugman, "la produttività non è tutto, ma sul lungo termine è quasi tutto". Approfondendo ulteriormente, scopriamo che la produttività è trainata da tre fattori chiave: capitale fisico, capitale umano e cambiamento tecnologico. Il processo decisionale politico influenza tutti e tre questi elementi.

Teoria a parte, riteniamo che un processo politico efficiente sia il fattore più importante per portare le economie emergenti ai livelli di quelle già sviluppate. Naturalmente, le politiche affidabili devono accompagnarsi a buoni processi attuativi, che a loro volta si collegano a fattori quali lo Stato di diritto, la forza delle istituzioni e la qualità della leadership politica.

In tema di implementazione politica, l'elenco delle aree che necessitano di un ulteriore miglioramento in India (come le riforme del lavoro e agrarie) è lungo. I significativi progressi registrati in altre aree, tuttavia, portano a pensare che la direzione di marcia generale sia buona. Tra le riforme spesso citate, ci sono l'allentamento delle restrizioni sugli investimenti esteri e l'irrigidimento delle leggi fallimentari. Anche il passaggio a un nuovo regime fiscale nel 2017, che include l'introduzione di un'imposta su beni e servizi in tutti gli stati, è stato un successo. Ciò ha portato, infatti, a una drastica semplificazione fiscale, creando di fatto un mercato comune fra tutti i 36 stati dell'Unione. Questa politica ha notevolmente migliorato l'efficienza del commercio interno, sostenendo la crescita dei ricavi e il consolidamento fiscale.

Tali progressi hanno certamente aiutato il clima imprenditoriale dell'India. Nell'ultimo decennio, abbiamo assistito a un aumento degli investimenti diretti esteri (IDE) (cfr. Grafico 1) e a una forte crescita media del PIL reale.

Chart 1: India FDI inflows (2011-22)

Fonte: Reserve Bank of India. Nota: i dati per il 2021-22 sono provvisori.

 

La sfida per l'India sarà fare in modo che la direzione generale del suo percorso rimanga positiva nella maggior parte delle aree chiave. A questo proposito, riteniamo che quattro fattori potrebbero avere un grande impatto:

Federalismo competitivo

Un importante motore dell'attuale percorso di sviluppo dell'India, e che forse non riceve molto credito, è rappresentato dalla politica di empowerment statale. Prima del 2014, la politica economica indiana era in gran parte promulgata attraverso la Commissione di pianificazione centralizzata che, proprio come in Cina, dettava piani di sviluppo nazionale della durata di 5 anni. In seguito, si è deciso che tale approccio unico è inadatto a un paese diversificato come l'India, con i suoi distinti punti di forza e di debolezza regionali e diversi livelli di sviluppo economico.

Nel 2015, quindi, il governo di Narendra Modi ha sostituito il vecchio modello top-down con un approccio bottom-up. Ai governi statali è stata concessa molta più autonomia, sostenuta da crescenti stanziamenti fiscali e maggiore possibilità di competere tra loro. Quest'ultimo era uno degli obiettivi chiave dichiarati dall'Istituto nazionale per la trasformazione dell'India (NITI Aayog), il principale organo di politica pubblica che ha sostituito la Commissione di pianificazione. Piuttosto che dettare le politiche, NITI Aayog svolge un ruolo di facilitazione, tra cui incoraggiare le prassi migliori e valutare e classificare gli stati attraverso le metriche chiave di sviluppo.

Figure 1: Indian state rankings - by composite score

Fonte: "State Ranking 2023", CareEdge Ratings. Nota: le classifiche complessive composite si basano sulle prestazioni degli stati indiani attraverso i sette pilastri chiave: economico, fiscale, inclusione finanziaria, sociale, infrastrutture, governance e ambiente.

L'idea alla base del federalismo competitivo è che i singoli stati siano nella posizione migliore per attuare politiche allineate a livello locale. La competizione stimola l'impegno degli stati a migliorare le condizioni commerciali locali, al fine di attrarre investimenti e stimolare la crescita. Allo stesso tempo, una maggiore attenzione ai vantaggi competitivi locali riduce gli sprechi e migliora l'allocazione delle risorse.

Affinché il federalismo competitivo funzioni, è essenziale rafforzare gli stati nel corso del tempo. Ciò si riflette in parte nell'aumento delle partecipazioni degli stati indiani alle entrate centrali, passate dal 32% del 2015-16 al 42% nel 2021-22. La politica del federalismo competitivo è tuttavia ancora agli inizi e presenta un significativo potenziale di ulteriore autonomia e concorrenza interstatale per i prossimi anni.

La digitalizzazione traina efficienza e crescita

La politica probabilmente più efficace attuata in India negli ultimi dieci anni corrisponde al continuo supporto per lo sviluppo di un nuovo ecosistema digitale onnicomprensivo. Ci riferiamo all'insieme di piattaforme digitali rivolte al pubblico, prima note come India Stack e poi rinominate Digital Public Infrastructure (DPI), che stanno avendo un impatto significativo su molti settori economici. 

Il DPI indiano si basa essenzialmente su tre livelli: identità, pagamenti e gestione dei dati. L'elemento fondamentale è il cosiddetto Aadhaar, un sistema di identità digitale biometrica che attualmente copre quasi ognuna delle 1,4 miliardi di persone presenti in India. Il livello di gestione dei dati, noto come Digilocker, utilizza l'esclusivo sistema di identificazione Aadhaar a 12 cifre per offrire ai cittadini un accesso online sicuro e garantito dal governo a documenti chiave, come certificati fiscali e di vaccinazione. Il livello dei pagamenti digitali, chiamato Unified Payments Interface (UPI), consente di effettuare pagamenti da dispositivi mobili. 

In breve, il DPI consente ai cittadini di verificare il proprio documento d'identità, ottenere importanti documenti ed effettuare pagamenti in modo semplice e sicuro tramite telefono.

Figure 2: The three key layers of India’s DPI

Fonte: abrdn.

Come per la maggior parte delle infrastrutture fisiche pubbliche, la responsabilità per gli elementi chiave di DPI spetta al governo. Ciò ha senso, dati i benefici pubblici che ne derivano, come il trattamento efficiente dei trasferimenti sociali diretti e il sostegno all'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile. L'International Monetary Fund (IMF) stima che il trasferimento dei pagamenti delle prestazioni sociali su conti bancari collegati ad Aadhaar abbia ridotto le perdite dovute alla corruzione di USD 34 miliardi, ovvero oltre l'1% del PIL indiano, tra il 2013 e il 2021 (1).

Tuttavia, i vantaggi del DPI indiano si estendono oltre la sfera pubblica, trainando aree come l'e-commerce, l'accesso bancario e al credito e l'innovazione. Un importante indicatore di questa tendenza è l'impiego sempre più diffuso dei pagamenti digitali in un paese un tempo noto per la predominanza di transazioni informali in contanti. Il Grafico 2 mostra infatti che nell'aprile 2023, in termini di volume, la piattaforma UPI rappresentava l'88% di tutti i pagamenti non in contanti nel settore retail indiano, rispetto al 56% di aprile 2020. Allo stesso modo, il sistema Aadhaar è uno straordinario esempio di rapporto favorevole tra costi e benefici nel settore privato. I costi di due diligence delle banche sui requisiti di affidabilità della clientela si sono infatti ridotti da un massimo di 700 INR a soli 3 INR per applicazione, contribuendo a ridurre i costi di elaborazione dei prestiti di quasi il 75% (2).

Chart 2: UPI digital payments platform’s % share of total credit transfers

Fonte: "Payment System Indicators", Reserve Bank of India, giugno 2023; Reserve Bank of India - Indicatori del sistema di pagamento (rbi.org.in).

Transizione energetica – un traino per opportunità e crescita

Uno dei principali obiettivi politici del governo indiano è quello di perseguire un modello di sviluppo economico più pulito e a minore intensità di carbonio. Un obiettivo importante è garantire che il 50% del fabbisogno di elettricità sia generato da fonti energetiche rinnovabili entro il 2030 (cfr. Grafico 3). Numerosi indicatori suggeriscono che l'India sta andando nella giusta direzione verso i suoi obiettivi di transizione energetica. Ad esempio, ha recentemente conquistato il quarto posto globale in termini di capacità installata di energia rinnovabile (dopo Cina, Stati Uniti e Germania). Le dimensioni dell'India e le sue potenzialità di crescita implicano tuttavia un crescente bisogno di energia, come si deduce dai 50 milioni di nuove connessioni elettriche domestiche ogni anno (in media) registrate negli ultimi dieci anni.

Chart 3: Electricity generation by source in India

Fonte: Statista, IEA, novembre 2022. *Obiettivo governativo. https://www.statista.com/chart/27963/india-energy-mix/

Le aspirazioni relative alla transizione energetica dell'India sono chiare e includono: il perseguimento di una maggiore elettrificazione, una più ampia penetrazione di carburanti più puliti nel mix energetico, l'adozione accelerata di tecnologie efficienti dal punto di vista energetico e una migliore efficienza dei materiali. Naturalmente, tutto ciò richiederà enormi investimenti sia a livello federale che statale, nonché dal settore privato. 

Secondo le stime dell'International Energy Agency (IEA), l'India avrà bisogno di un investimento medio annuo di USD 160 miliardi, pari a circa il 4,7% del PIL e tre volte il livello degli ultimi anni (3) da qui al 2030, se vuole raggiungere il suo obiettivo di zero emissioni nette entro il 2070. La considerevole spesa di cui l'India ha bisogno per la sua transizione energetica dovrebbe essere uno dei principali motori sia delle opportunità di investimento che della crescita economica per gli anni a venire.

Venti geopolitici favorevoli

Mentre il processo decisionale politico è necessariamente endogeno, altri fattori chiave possono essere esogeni, come gli equilibri geopolitici, che nel caso dell'India risentono dell'intensificarsi della rivalità tra la prima e la seconda economia mondiale, rispettivamente Stati Uniti e Cina. In questo clima, l'India sembra un alleato strategico ideale per gli Stati Uniti. Dopo tutto, è la più grande democrazia del mondo e la quinta maggiore economia, oltre a condividere un enorme confine terrestre con la Cina. 

Come ha dimostrato la visita di stato negli Stati Uniti da parte del primo ministro Narendra Modi nel giugno 2023, la partnership tra India e Stati Uniti procede a un ritmo più elevato. Per dirla con le calorose parole del nuovo accordo di partenariato globale e strategico siglato da USA e India, "nessun angolo dell'impresa umana è escluso dalla collaborazione tra i due grandi paesi". Tra le aree di cooperazione più importanti evidenziate nel comunicato congiunto, abbiamo la tecnologia e la transizione verso l'energia pulita, entrambi fattori chiave di crescita per l'India. In questi ambiti, il paese può cercare di sfruttare il vasto know-how, la forza patrimoniale e il patrocinio diretto degli Stati Uniti.

Una delle principali conseguenze delle crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina è che diverse multinazionali hanno cercato di ridurre la dipendenza delle loro catene di fornitura dalla Cina. Si tratta di un settore in cui l'India, aiutata dal suo vantaggio regionale in termini di costo del lavoro (cfr. Grafico 4), può cercare di colmare il divario. L'aumento del 260% delle esportazioni indiane verso gli Stati Uniti tra il 2018-22 nel settore dell'elettronica porterebbe a pensare che la direzione di marcia in questo ambito sia già buona. In realtà, la quota di mercato complessiva dell'India nelle importazioni di elettronica degli Stati Uniti rimane piccola, inferiore all'1% (4). Vista la sempre maggiore propensione a incrementare le strategie China-plus X, per l'India si presenta una reale opportunità di sfruttare le tendenze geopolitiche e le riforme locali a suo vantaggio e risolvere la sua storica debolezza manifatturiera.

Chart 4: India’s labour cost advantage

Fonte: Oxford Economics/Haver Analytics, luglio 2023.

Implicazioni per gli investimenti

Riteniamo che la direzione di marcia delle principali riforme economiche, unita ai trend geopolitici, sia fortemente favorevole per la crescita a lungo termine e le prospettive di investimento dell'India. In ambito azionario, la spinta verso l'energia pulita significa che l'India ospita alcuni dei più grandi progetti di energia rinnovabile del mondo, supportando nomi del calibro di Renew Power, la più grande "azienda di soluzioni per la decarbonizzazione" del paese, e Suzlon Energy, il maggiore produttore di turbine eoliche indiano. Allo stesso tempo, la rivoluzione delle infrastrutture digitali, combinata con il miglioramento delle infrastrutture fisiche (compresa la connettività Internet), sta alimentando un boom nell'e-commerce, a vantaggio di aziende come il gigante dello shopping online Flipkart, la compagnia assicurativa PolicyBazaar e la società di recruiting online InfoEdge.

Nel framework politico attuale rientra anche l'iniziativa Make in India (MII), che cerca di incoraggiare e incentivare le aziende a sviluppare, produrre e assemblare prodotti in India. Con lo sviluppo delle iniziative MII in 25 settori economici, ci aspettiamo di vedere un aumento delle opportunità di investimento, della creazione di posti di lavoro e degli utili aziendali. Crediamo che ciò possa migliorare anche l'autosufficienza economica dell'India.

Sul fronte obbligazionario, il rafforzamento dell'economia indiana e le riforme in corso hanno sostenuto i fondamentali chiave del credito. che includono l'apporto fiscale rispetto al PIL e alle riserve valutarie, nonché una maggiore stabilità della valuta locale. Quest'ultimo punto è particolarmente importante, in quanto facilita il commercio e i flussi di capitali e riduce il premio di rischio aggiuntivo che gli investitori globali cercano di compensare per i rischi valutari. Allo stesso tempo, la crescente fiducia dell'India nella sua capacità di gestire i rischi chiave sta creando un ambiente ricettivo per gli investitori esteri. I mercati obbligazionari indiani sono oggi più accessibili che mai agli investitori stranieri. Un fattore particolarmente importante (e di per sé una riforma fondamentale) è stato il lancio della Fully Accessible Route (FAR) nel 2020, che ha consentito agli investitori esteri di acquistare titoli di Stato designati senza restrizioni (5).

Il pool di titoli FAR idonei all'indice si sta avvicinando al valore di USD 400 miliardi, costituendo oltre il 30% del mercato dei titoli di Stato. Il mercato complessivo è di oltre USD 2.000 miliardi e offre una buona liquidità. Le motivazioni a favore dell'inclusione dell'India negli indici obbligazionari globali sono dunque solide. Al fine di riflettere più realisticamente la migliore accessibilità del mercato, inoltre, crediamo che sia arrivato il momento di ponderare maggiormente gli indici obbligazionari asiatici in valuta locale esistenti. Gli investitori attualmente possiedono meno del 2% del mercato obbligazionario nazionale, che a malapena compare nei portafogli globali. Ciò significa che le allocazioni hanno molto spazio per crescere negli anni a venire. Per gli investitori, una migliore accessibilità comporta la possibilità di migliorare la diversificazione e ottenere esposizione a un mercato obbligazionario relativamente stabile, ad alto rendimento e di grandi dimensioni di un importante paese in rapida crescita, che ha costantemente sovraperformato per molti anni.

In sintesi

Nel valutare le prospettive a lungo termine per ogni paese, è utile esaminare la direzione di marcia dei principali fattori politici. Sebbene si tratti di un processo in evoluzione, con molte aree che necessitano di ulteriori miglioramenti, l'India, su questo fronte, sta procedendo nel verso giusto. I fattori principali includono la politica di federalismo competitivo, l'espansione dell'ecosistema digitale nazionale e gli sforzi per garantire la transizione energetica del paese.

Allo stesso tempo, l'India sembra ben posizionata per avvantaggiarsi dell'intensificarsi della rivalità tra USA e Cina. Il paese può anche cercare di capitalizzare sui crescenti sforzi delle aziende globali di ridurre la dipendenza della catena di fornitura dalla Cina.

Questi fattori dovrebbero contribuire a trainare per decenni le opportunità di investimento e la crescita in India. Più significativamente, robusti investimenti e crescita sostenuta dovrebbero giovare alla vita di 1,4 miliardi di cittadini indiani, sollevando milioni di persone dalla povertà.

  1. The Economist, June 2023. How India is using digital technology to project power (economist.com)Opens in new window
  2. https://www.thehindubusinessline.com/economy/aadhaar-brought-down-kyc-cost-to-3-from-as-high-as-700-says-nirmala-sitharaman/article66740192.ece, April 2023 Opens in new window
  3. India’s clean energy transition is rapidly underway, benefiting the entire world – Analysis - IEA, January 2022Opens in new window
  4. 'India: How the “China plus X” strategy may benefit manufacturing’ – Oxford Economics, April 2023
  5. Following the launch of the Fully Accessible Route (FAR) in 2020, a growing number of Indian government bonds were designated as FAR securities, meaning they could be purchased by foreign investor without any of the previous quota restrictions. Before this, Foreign Portfolio Investors (FPIs) – i.e. those with foreign investor licences, still needed to get government or corporate bond quotas to be able to buy the respective bonds and these quotas also had various other restrictions associated with them (like maturity and exposure restrictions). Today however, once foreign investors have a FAR licence, they are free to buy FA-designated government bonds without any restrictions.