I mercati emergenti presentano un potenziale di crescita estremamente elevato nell’attuale contesto globale post-pandemia.

L’articolo che segue – incentrato sulla ripresa dei mercati emergenti – sottolinea i tre temi chiave che a nostro avviso contribuiscono a trainare gli investimenti in quest’area: l’ascesa dei consumi, l’aumento della domanda di tecnologia e infrastrutture, e le opportunità di acquisto sui mercati.

Saranno i nostri esperti di mercati emergenti ad analizzare questi tre temi chiave e a rispondere ad alcune delle domande più frequenti che, in qualità di investitori, riceviamo in merito all’asset class, fra cui per esempio in che modo possa contribuire ad arricchire un portafoglio ben diversificato.

L’ascesa dei consumi

Con l’incremento del reddito e l’ampliamento dell’urbanizzazione, il tasso di consumo nei mercati emergenti sta rapidamente superando quello dei mercati sviluppati. Di fatto, entro il 2050 l’Asia emergente è destinata a dominare il mercato dei consumi. Come mostra il Grafico 1, i pattern di spesa somiglieranno sempre di più a quelli delle economie a reddito medio ed elevato, ma il cambiamento sarà amplificato dall’evoluzione demografica.

Grafico 1: Mercati emergenti, un motore di crescita a tutti gli effetti

Fonte: abrdn (marzo 2023). Le proiezioni fornite rappresentano un’opinione e non sono indicative di potenziali performance. Le proiezioni non sono garantite e gli eventi o i risultati effettivi potrebbero differire sostanzialmente.

Tecnologia + infrastrutture

I mercati emergenti dominano la produzione globale in alcuni settori tecnologici come quello dei semiconduttori. Al contempo, la crescita delle città incrementa la domanda di abitazioni, servizi di pubblica utilità e trasporti. Come mostra il Grafico 2, gli investimenti nelle infrastrutture dei mercati emergenti dovrebbe abbondantemente superare quello dei mercati sviluppati, con un gap significativo da qui al 2040.

Grafico 2: I mercati emergenti domineranno gli investimenti in infrastrutture

Fonte: Stime del Swiss Re Institute, in base ai dati di Global Infrastructure Hub e Oxford Economics. Le proiezioni fornite rappresentano un’opinione e non sono indicative di potenziali performance.

Opportunità di acquisto

La politica incerta della Federal Reserve (Fed) e la potenziale ripresa dei consumi in Cina hanno aiutato a incanalare i flussi verso i mercati emergenti. Eppure molte aziende dei mercati emergenti continuano a scambiare ben al di sotto delle medie di lungo di periodo. Come indicato nel Grafico 3, i mercati emergenti scambiano fortemente a sconto rispetto ai mercati sviluppati e le valutazioni rimangono interessanti.

Grafico 3: Lo sconto relativo rimane sostanziale

Fonte: Bloomberg, 31 agosto 2023. Solo per scopi illustrativi. Non devono essere formulate ipotesi riguardo a performance future.

Tabella 1: Con valutazioni interessanti

Fonte: abrdn, Bloomberg, 31 agosto 2023. Indici MSCI, *MSCI China PE – 12 mesi forward (rolling), PB – Storico. Data points mensili. (1)

Le domande degli investitori

Considerando le opportunità di investimento uniche offerte dai mercati emergenti, abbiamo riunito le seguenti domande e fornito le relative risposte, per aiutare i nostri clienti a prendere decisioni di investimento più consapevoli.

1. Quali sono i rischi e le sfide potenziali che gli investitori nei mercati emergenti dovranno affrontare nell’ultima parte del 2023?

Dopo un 2022 turbolento, quest’anno avrebbe dovuto essere diviso a metà: prima un rallentamento economico con l’aumento dei tassi di interesse e un calo dell’inflazione, poi una virata accomodante della politica monetaria. Tuttavia, permanendo un’inflazione vischiosa e una crescita economica più resiliente del previsto, questo scenario non si è concretizzato. Le aspettative del mercato sono quindi state riviste nel corso dell’anno e oggi gli investitori si aspettano che la Fed possa tagliare i tassi all’inizio del 2024, mentre in precedenza avevano previsto un taglio dei tassi già a partire da settembre 2023.

Il vento favorevole prodotto da un’inversione della politica monetaria e da una potenziale ripresa anticiclica dovrebbe favorire i mercati emergenti.

Il vento favorevole prodotto da un’inversione della politica monetaria e da una potenziale ripresa anticiclica dovrebbe favorire i mercati emergenti. Ma, come sempre, il diavolo è nei dettagli. Ascoltate il nostro recente podcast su Emerging Markets Equities, dove affrontiamo il tema delle minacce e delle potenziali opportunità per le economie emergenti che nascono dai nuovi trend della globalizzazione: Emerging markets: opportunities and threats from new trends in globalization.


2. In che modo un eventuale soft landing dell’economia USA potrebbe influire sui mercati emergenti, nello specifico sulla Cina?

I policymaker cinesi sono stati chiari: vogliono che i risparmi dei consumatori fluiscano nei consumi. Tuttavia la ripresa della spesa è stata lenta – e la fiducia in tale ripresa è scarsa, sia nel paese che all’estero. Ad aggravare la situazione, il settore manifatturiero rimane piuttosto debole, mentre quello immobiliare da tempo rappresenta un peso per l’economia. Il target di crescita cinese del 5% era stato considerato prudenziale al momento dell’annuncio; oggi appare invece ragionevole. La riunione del Politburo di luglio ha ribadito l’intenzione del governo di supportare gli investimenti privati nell’economia nazionale. I dettagli forniti tuttavia sono stati scarsi e poco dopo sono state introdotte nuove restrizioni all’uso degli smartphone per bambini e teenager, che hanno penalizzato le aziende tecnologiche. Tutto questo è servito a ricordare che difficilmente la ripresa sarà lineare.

Continueremo a monitorare gli sviluppi in Cina e a sfruttare le nostre risorse sul campo per fornire utili spunti di investimento. Alla luce della situazione attuale, continuiamo a porci le seguenti domande: quando il settore dei servizi inizierà a contribuire alla crescita? Le famiglie cinesi attingeranno ai risparmi accumulati? La Cina può riguadagnare la fiducia degli investitori?


3. In che modo il nearshoring ha influito sulla performance e sulle prospettive delle aziende dei mercati emergenti?

Le lezioni apprese dalla pandemia e l’intensificarsi dei rischi geopolitici hanno indotto le aziende a riconfigurare le loro filiere, che oggi sono più corte, più resilienti e più stabili (un trend che viene definito nearshoring o friendshoring). Questa propensione a considerare il rischio geopolitico nelle relazioni commerciali globali crea opportunità per aziende attive in specifici settori e paesi, come l’Indonesia e il Messico. Nel nostro portafoglio manteniamo diverse posizioni che potrebbero beneficiare del nearshoring e di altri trend strutturali.

A questo proposito, potete ascoltare il nostro ultimo podcast sul tema, dove Nick Robinson ci parla del nearshoring e di come l’evoluzione nella struttura delle catene di fornitura globali sta influenzando le aziende e le economie dei mercati emergenti: Spring tide: how will EM benefit from nearshoring.

Inoltre potete ascoltare il nostro recente podcast dedicato a Emerging Markets Equities dove parliamo dello straordinario potenziale del Messico e del nearshoring per le aziende che vogliono accedere al mercato statunitense: New path along the Cordillera: Mexico and nearshoring.


4. L’intelligenza artificiale (IA) generativa potrebbe avere un impatto sui mercati emergenti?

L’intelligenza artificiale richiede tecnologia e hardware. A nostro avviso influirà significativamente sui mercati emergenti nei prossimi anni. In questi mercati infatti hanno sede molti dei leader mondiali nella produzione di microchip e/o dei relativi componenti. Molte di queste aziende dovrebbero dunque beneficiare fortemente dell’aumento della spesa per l’IA da parte dei governi e delle imprese private.

Nei mercati emergenti hanno sede molti dei leader mondiali nella produzione di microchip e/o dei relativi componenti.

Scopri di più sul predominio dell’Asia nella catena del valore tecnologico e sul suo ruolo centrale nella spinta alla decarbonizzazione come motori della crescita globale: Asia: leading the way.

Inoltre, il Research Institute di abrdn (aRI) valuta i cinque temi strutturali a lungo termine che ritiene influiranno sul settore dei microchip: Seeing the macro view for microchips.


5. Quali economie emergenti trarranno maggior beneficio dalla transizione energetica globale?

La sicurezza energetica rimane fondamentale. Poiché l’OPEC+ ha confermato la sua decisione di sostenere i prezzi del petrolio – in gran parte per favorire lo slancio di riforme nel Medio Oriente – ci aspettiamo un'accelerazione negli investimenti globali per la transizione verso le energie rinnovabili. Molti degli asset reali che supportano l’elettrificazione e la resilienza climatica vengono prodotti nei mercati emergenti e questo ne rafforza il potenziale di crescita.

I nuovi trend che si sono manifestati negli ultimi due anni – come la deglobalizzazione e l’accelerazione della transizione energetica – offrono una vasta gamma di opportunità per gli investitori di lungo periodo. Con un approccio attivo, gli investitori possono evitare quei segmenti del mercato maggiormente esposti a perdite permanenti, individuando al contempo i leader di lungo periodo in un mondo in costante evoluzione. Rimaniamo focalizzati sulle aziende dei mercati emergenti che presentano caratteristiche qualitative distintive, forti credenziali ESG e vantaggi economici sostenibili. Questi attributi dovrebbero aiutarle ad affrontare eventuali difficoltà e generare risultati positivi sul lungo termine.


6. Quali temi di lungo periodo traineranno le opportunità nei mercati emergenti?

Rischi geopolitici

Sotto diversi punti di vista, le tensioni geopolitiche creano turbolenza. Ma non tutti gli squilibri vengono per nuocere. Ad esempio, lo spostamento delle catene di approvvigionamento motivato dalle tensioni USA-Cina è stato un fattore positivo per le aziende di India e Taiwan. Indipendentemente dalle problematiche, siamo fiduciosi che i policymaker prenderanno decisioni ragionevoli per mantenere lo status quo. Un fattore da monitorare è il ritorno della fiducia nella Cina da parte degli investitori nazionali.

Fattori demografici favorevoli

L’evoluzione dei trend demografici – aspettativa di vita, tassi di dipendenza, grado di istruzione (cfr. Grafico 4) e livello di competenza – trainerà i mercati emergenti nei prossimi decenni.

In gran parte dei mercati emergenti, le popolazioni sono giovani e in crescita. Secondo le Nazioni Unite, entro il 2025 il 90% della popolazione mondiale in età lavorativa vivrà nei mercati emergenti. Una popolazione più giovane tipicamente si traduce in una forza lavoro più ampia, maggiore produttività, una spesa al consumo più elevata. Comporta anche più tasse da pagare per programmi sociali nell’ambito dell’istruzione e della sanità. Tutto questo in un’epoca in cui molti paesi occidentali si trovano a fare i conti con un marcato invecchiamento della popolazione.

Tali dinamiche contrastanti dovrebbero rendere i mercati emergenti sempre più competitivi rispetto alle economie sviluppate.

Grafico 4: % della popolazione iscritta alla scuola secondaria

Fonte: abrdn, Haver, Word Bank (marzo 2023).

Scopri perché aRI ritiene che l’Asia emergente genererà una sovraperformance economica da qui al 2050 e oltre: The Asian century? It's only just begun.

La strategia Cina +1

In un contesto di tensioni geopolitiche, le aziende stanno cercando di ridurre la loro dipendenza dalla Cina come unico fornitore. Molte stanno trasferendo la produzione di determinati prodotti in paesi vicini, per beneficiare delle loro competenze core e dei vantaggi competitivi. Tra i beneficiari vi sono l’India, l’Indonesia, il Vietnam e Taiwan. Nel lungo periodo, le aziende che adottano la strategia Cina +1 mirano a ottenere un duplice vantaggio: ridurre il rischio associato alle loro filiere e sfruttare al contempo le opportunità locali offerte dai mercati a più rapida crescita del mondo.

Alla luce dell’attuale strategia Cina +1, l’India ha oggi l’opportunità concreta di sfruttare i trend geopolitici e le riforme locali per superare la sua storica debolezza sul fronte manifatturiero: Why the direction of travel bodes well for India's economy.


7. L’aumento dei tassi risk-free rappresenta un problema per il debito dei mercati emergenti?

L’aumento dei tassi risk-free può creare delle difficoltà per il debito dei mercati emergenti. Quando i tassi risk-free aumentano, come nel caso dei titoli di Stato dei paesi sviluppati, gli investitori spesso spostano il loro focus verso gli asset più sicuri. Il che potrebbe ridurre la domanda per il debito dei mercati emergenti a rischio più elevato. Ne risulta un deflusso di capitali dai mercati emergenti, che ne mette sotto pressione le valute e spinge al rialzo i costi di finanziamento. Inoltre, l’aumento dei tassi a livello globale può determinare un apprezzamento del dollaro, che influirebbe negativamente sulle economie con elevati livelli di debito denominato in dollari.


8. In quali aree del debito dei mercati emergenti ravvisiamo maggior valore nell’attuale contesto macroeconomico?

Nell’attuale contesto macroeconomico, alcune aree del debito dei mercati emergenti potrebbero offrire maggiore valore. Specifici titoli di Stato o obbligazioni corporate in valuta locale, in settori meno sensibili alle variazioni dei tassi di interesse, potrebbero offrire opportunità. Anche i paesi con fondamentali economici robusti, politiche fiscali solide e buone possibilità di crescita sono potenzialmente interessanti. La diversificazione tra regioni e tipologie di strumenti di debito può aiutare a mitigare i rischi.

  1. Le informazioni MSCI possono essere utilizzate soltanto a uso interno; è vietata la loro riproduzione o divulgazione in qualsiasi forma come pure il loro utilizzo come base o componente di strumenti, prodotti o indici finanziari. Nessuna delle informazioni MSCI è da intendersi come una consulenza sugli investimenti o una raccomandazione a prendere (o ad astenersi dal prendere) qualsiasi tipo di decisione di investimento e non può essere fatta valere in quanto tale. I dati storici e le analisi non devono essere interpretati come un’indicazione o una garanzia di una futura analisi o previsione della performance. Le informazioni MSCI sono fornite “così come sono” e chi sceglie di utilizzarle si assume la totalità del rischio derivante dal loro uso. MSCI, ognuna delle sue consociate e ogni altra persona coinvolta o interessata nella compilazione, nel calcolo o nella creazione delle informazioni MSCI (collettivamente denominate le "Parti MSCI") declinano espressamente qualsiasi garanzia (incluse, a titolo esemplificativo, le garanzie di originalità, precisione, completezza, tempestività, non violazione, commerciabilità e idoneità per uno scopo particolare) in merito a queste informazioni. Senza pregiudizio di quanto sopra, in nessun caso le Parti MSCI assumeranno la responsabilità per danni diretti, indiretti, speciali, incidentali, punitivi, consequenziali (ivi compresa, a titolo esemplificativo, la perdita di profitti) o danni di qualsiasi altro tipo (www.msci.com).