L’obiettivo politico dichiarato della Cina è quello di diventare una nazione “moderatamente prospera” entro il 2035. Sembra un’espressione piuttosto modesta per la mentalità occidentale, ma l’intento certamente non lo è. La locuzione si rifà al termine confuciano xiaokang, cheindica una sorta di eutopia egualitaria.
Una componente chiave di questo scenario è costituita da un innalzamento dei salari per tutti, tema su cui la Cina sta facendo grandi progressi: nel 1980 il reddito nazionale lordo era pari a USD 220 l’anno. È poi passato a USD 4.340 nel 2010 e a USD 11.880 nel 2021.1 Secondo Reuters, la ricchezza totale delle famiglie cinesi ha raggiunto quota USD 85.100 miliardi nel 2021, in rialzo del 15,1% rispetto al 2020.
Risulta inoltre evidente una rapida accelerazione nella parte più alta dello spettro della ricchezza: il numero di milionari cinesi sembra destinato a raddoppiare nei prossimi anni, passando da 6,2 milioni nel 2021 a 12,2 milioni nel 2026.2
A fronte della continua crescita del reddito disponibile, aumenterà anche la necessità di una gamma sempre più ampia di servizi finanziari: praticamente tutto, a partire dal consumer banking fino ai software, alla gestione patrimoniale e ai servizi assicurativi. Per gli investitori questi trend si traducono nell’opportunità di sfruttare la crescita strutturale cinese a lungo termine.
Come si traduce questo trend nella pratica?
Prendiamo per esempio la banca retail China Merchants Bank (CMB). La sua crescita è legata a una solida domanda di prestiti retail di alta qualità (mutui e finanza al consumo). La banca ha una buona capitalizzazione per supportare questo livello di attività e, grazie alle rigide misure di gestione del rischio, vanta un portafoglio prestiti di qualità elevata. A differenza di altre banche, è meno esposta alle piccole e medie imprese in difficoltà. L’attività nel ramo immobiliare è trascurabile.
Di recente, ha sofferto di problemi normativi con l’allontanamento del presidente Tian, che da quando ha lasciato la banca è stato accusato di abuso di potere e insider trading. La banca ha tuttavia risposto con prontezza inserendo come nuovo direttore Wang Lain, ex Chief Financial Officer e veterano di CMB da quasi trent’anni. La situazione si è presto ristabilizzata e la traiettoria di crescita di lungo periodo di CMB rimane intatta.
Per quanto riguarda la governance, molti investitori continuano a preoccuparsi per gli standard ESG della Cina. Tuttavia, sebbene ci sia ancora parecchia strada da fare, durante lo scorso decennio la situazione è migliorata, anche nel settore finanziario. Un buon esempio è la banca d’investimento China International Capital Corporation (CICC). MSCI ha recentemente alzato il rating ESG della banca, da BBB ad A. CICC supera i suoi competitor in quasi tutti i criteri ESG, soprattutto per quanto riguarda l’impegno per la mitigazione del rischio associato al cambiamento climatico, la governance e le pratiche per la sicurezza dei dati. Nel 2021, Forbes l’ha annoverata tra i “migliori datori di lavoro in Cina”. A nostro avviso sono proprio istituzioni come CICC che aiuteranno il paese a migliorare il suo profilo ESG agli occhi del mondo, oltre a svolgere un ruolo fondamentale per rendere la Cina una nazione più prospera.
Un buon servizio clienti è sempre una carta vincente. Un’azienda che può vantare ottimi rapporti con i clienti è la multinazionale assicurativa panasiatica AIA. Offre servizi di assicurazione sulla vita, sulle malattie gravi, sui risparmi e sanitaria per individui con patrimonio netto elevato. I suoi agenti sono tra i migliori sul mercato e vantano competenze e background formativi di tutto rispetto. Un team di gestione stabile e di grande esperienza guida gli agenti di vendita e stabilisce gli orientamenti politici. A nostro avviso, tutti questi fattori dovrebbero continuare ad attirare clienti e incentivare ottimi margini per AIA.
A fronte della continua crescita del reddito disponibile, aumenterà anche la necessità di una gamma sempre più ampia di servizi finanziari
Quali sono le prospetti a lungo termine?
Gli ultimi anni sono stati impegnativi per molti operatori del settore finanziario e i lockdown associati al Covid hanno penalizzato l’attività. Le problematiche del settore immobiliare hanno danneggiato i bilanci di numerose banche. Recentemente il governo ha introdotto regolamentazioni che consentiranno un controllo più diretto sulla politica finanziaria e la regolamentazione bancaria. Uno degli obiettivi è ridurre le pratiche di prestito percepite come rischiose e correggere quello che viene definito come “eccesso di esuberanza finanziaria”. Non è chiaro cosa comporteranno le nuove regolamentazioni. Ad ogni modo, come gli interventi nel settore tecnologico dello scorso anno, si tratterà probabilmente di provvedimenti mirati. Dopo tutto, i policy maker non intendono intralciare il ruolo fondamentale delle banche e di altre istituzioni finanziarie nell’economia.
Detto questo, investiamo in Cina da oltre trent’anni e i cambiamenti normativi non sono certo una novità per noi. Il nostro ruolo di investitori è quello di comprendere il contesto in cui le partecipate operano e come questo influisce sulle loro prospettive di lungo periodo. In quest’ottica, riteniamo che il settore dei servizi finanziari in Cina continuerà a offrire numerose opportunità di investimento nonostante le difficoltà a breve termine.
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Le società sono state scelte solo per scopi illustrativi al fine di mostrare lo stile di gestione degli investimenti qui descritto e non come raccomandazione d’investimento né indicazione della performance futura. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri.
- Reuters September 2022
- Macrotrends, 2022