In passato un'allocazione di portafoglio 60/40 (60% azioni e 40% obbligazioni) era considerata una scelta prudente. Per molto tempo questa è stata la distribuzione classica per diversificare gli investimenti.
Tuttavia, oggi che l'inflazione è ai massimi degli ultimi 40 anni e non accenna a diminuire, questo approccio classico, che una volta rappresentava la scelta di diversificazione più prudente, è diventato inadeguato. Cosa possono fare gli investitori per affrontare le nuove sfide? Guardare alle strategie di hedging alternative.
Perché l'approccio 60/40 oggi non funziona più
Negli ultimi 30 anni i rendimenti obbligazionari sono diminuiti, mentre quelli azionari sono stati estremamente solidi. Poiché le obbligazioni hanno una correlazione negativa con le azioni, in passato i portafogli bilanciati 60/40 hanno generato rendimenti robusti, tenendo bassa la volatilità.
Questo perché, con un'allocazione 60/40, quando si negoziano posizioni per tornare in linea con i pesi target si vendono gli investimenti che hanno sovraperformato e si acquistano quelli che hanno sottoperformato. Dunque, se entrambe le asset class si apprezzano nel corso del tempo, il processo di ribilanciamento ottimizza la performance a lungo termine del portafoglio.
Tuttavia, nel contesto di mercato odierno, questo approccio potrebbe non funzionare più. Oggi, l'inflazione è nettamente aumentata rispetto agli ultimi anni e di conseguenza la correlazione tra azioni e obbligazioni ha subito un cambiamento radicale. Quella correlazione negativa, che in passato ha prodotto risultati così favorevoli, ha lasciato il posto a una correlazione positiva, che si traduce in portafogli con rendimenti inferiori e volatilità molto più elevata (grafico 1).
Chart 1: Positive correlation, negative impacts on portfolio performance
Perché la volatilità è importante per chi investe a lungo termine?
Ciò che viene comunemente definito volatility drag, che influisce sui rendimenti del portafoglio durante i periodi di incertezza del mercato, è la differenza tra la media geometrica dei rendimenti e la media aritmetica dei rendimenti.
Media aritmetica dei rendimenti: se un anno un portafoglio registra una perdita del 50% e quello successivo un rialzo del 50%, la media aritmetica del rendimento è pari a zero (il risultato di -50 e +50).
Media geometrica dei rendimenti: nella stessa situazione la media geometrica dei rendimenti, che tiene conto dell’effetto cumulativo, è -25%. Questo perché se il valore iniziale del nostro portafoglio ipotetico era il 100% e la perdita subita è del 50%, nel primo anno il valore scende al 50%. Se l'anno successivo aumenta del 50% rispetto a questo livello, poiché il 50% di 50 è 25 il rialzo segnato è del 75%, cioè 25% meno del livello iniziale.
La differenza tra queste due prospettive di rendimento sottolinea in modo eloquente il danno che i ribassi di mercato possono infliggere a un portafoglio. Dopo una perdita consistente è più difficile accumulare rendimenti sul lungo periodo.
Visto che ormai la volatilità si mantiene su livelli elevati da molti mesi, un portafoglio 60/40 tradizionale non è più in grado di generare rendimenti positivi e potrebbe essere giunto il momento di adottare un approccio diverso alla costruzione del portafoglio.
Il ruolo delle strategie di hedging alternative
L'inclusione di una strategia alternativa di copertura può costituire una valida soluzione ai problemi che oggi affliggono i portafogli d'investimento. Uno dei modi per incorporare questa strategia è utilizzare un portafoglio diversificato di investimenti alternativi con una bassa correlazione alle azioni. Questa soluzione consente di compensare in parte il potenziale di diversificazione perso a causa della correlazione positiva che si è instaurata tra investimenti azionari e obbligazionari.
Le strategie di hedging possono aggiungere convessità positiva a un portafoglio, in quanto gli conferiscono un profilo di rendimento caratterizzato da perdite tendenzialmente modeste in rapporto a guadagni potenzialmente elevati. Le strategie con convessità positiva sono molto simili a un'opzione su cui si paga un modesto premio, cosicché se non succede nulla si perde il premio, ma se il mercato evolve a vostro favore, il guadagno potenziale è molto elevato.
Questo tipo di strategia si propone, in ultima istanza, di minimizzare la volatilità negativa del portafoglio e quindi permette di ottenere rendimenti composti interessanti.
Questo tipo di strategia si propone, in ultima istanza, di minimizzare la volatilità negativa del portafoglio e quindi permette di ottenere rendimenti composti interessanti. Tuttavia non sostituisce interamente il portafoglio tradizionale, ma va utilizzata in combinazione a un portafoglio di asset rischiosi.
I rendimenti dei portafogli tradizionali presentano di norma un andamento negativo nei periodi di forte turbolenza. Esaminando la distribuzione dei rendimenti, se il portafoglio ha un andamento negativo l'investitore potrà aspettarsi guadagni più modesti e frequenti e perdite meno frequenti ma più consistenti. Questo si traduce in un forte volatility drag, che riduce sensibilmente i rendimenti a lungo termine.
L'aggiunta di strategie di hedging alternative con convessità positiva può servire per correggere l'andamento negativo e ridurre l'effetto di volatility drag. Il trade-off fondamentale che gli investitori devono considerare quando esaminano le strategie di mitigazione del rischio di ribasso è, pertanto, se il potenziale costo di detenere la componente di copertura sia più che compensato dai guadagni derivanti dalla riduzione degli effetti del volatility drag nel portafoglio (riducendo la portata dei drawdown).
Le strategie alternative di hedging sopperiscono alle inefficienze dell'approccio 60/40
L'obiettivo di questo tipo di strategie è minimizzare l'impatto dei ribassi di mercato senza sacrificare il potenziale di rendimenti positivi. In altre parole, le strategie di hedging efficaci mitigano i rischi di ribasso, consentendo agli investitori di beneficiare nella massima misura possibile alle fasi di rialzo.