Le infrastrutture sono un fattore chiave
Le infrastrutture forniscono calore, energia, mobilità, acqua pulita, trattamento dei rifiuti e connettività digitale: tutti servizi vitali per una società civile efficiente. Hanno inoltre il potenziale di guidare il cambiamento, migliorando i mezzi di sussistenza, riducendo le diseguaglianze, migliorando la produttività e favorendo il raggiungimento di obiettivi ambientali. Dove esiste un imperativo sociale, l'infrastruttura può fornire le basi per raggiungerlo.
Ciò è particolarmente vero in termini di risposta al cambiamento climatico. Le economie globali devono procedere spedite verso una completa decarbonizzazione entro il 2050 se vogliono avere una ragionevole chance di mantenere l'aumento delle temperature entro 1,5°C da qui alla fine del secolo. Questa meta è un obiettivo politico solido in molti paesi, compresi il Regno Unito e l'UE.
Il ruolo delle infrastrutture nella transizione
Prendendo a esempio il Regno Unito, le infrastrutture sono responsabili del 54% circa1 delle emissioni annue totali. Le emissioni dovute alla costruzione e al funzionamento delle risorse infrastrutturali (rispettivamente, carbonio capitale e operativo) rappresentano circa il 13% del totale. Ma la componente di gran lunga maggiore, che compone il restante 41%, sono le emissioni generate dall'uso delle infrastrutture, definito come carbonio d'utilizzo.
L'impronta di carbonio di ciascuna azienda e di ciascun cittadino nell'economia dipende fortemente dall'intensità delle emissioni delle infrastrutture che utilizza, ovvero, l'energia e le risorse fisiche impiegate, i dati consumati e le opzioni di trasporto disponibili. Sono stati compiuti notevoli miglioramenti in termini di intensità delle emissioni di alcuni settori dal 2010. I settori dell'energia e dei rifiuti, in particolare, sono stati oggetto di ambiziosi pacchetti politici in questo periodo.
Ma i progressi non sono abbastanza rapidi e altri settori, come i trasporti, sono in ritardo. Le scelte e i comportamenti individuali possono aiutare, ma senza accelerare sulla decarbonizzazione dei servizi infrastrutturali a cui tutti ci affidiamo, l'obiettivo del 2050 sarà difficile da conseguire.
Senza accelerare sulla decarbonizzazione dei servizi infrastrutturali a cui tutti ci affidiamo, l'obiettivo del 2050 sarà difficile da conseguire.
Mobilitare investimenti nella transizione
Questo è un tema emerso con forza in un recente studio indipendente sulle politiche per lo zero netto del Regno Unito2 ed è centrale nel pacchetto Green Deal dell'UE3. Occorre un investimento annuo stimato di £40 miliardi nelle infrastrutture per il prossimo decennio se il Regno Unito intende tener fede al proprio impegno verso lo zero netto4. Per l'UE, questa cifra è di circa €737 miliardi l'anno fino al 20305.
Si tratta di cifre importanti che richiedono una collaborazione senza precedenti tra politica e investitori. Le risorse infrastrutturali si caratterizzano per tempi di costruzione prolungati e durate operative decennali. Se tali investimenti devono essere mobilitati velocemente e con successo, agli investitori serve un mix di politiche che consentano una fiducia sufficiente in termini di introiti e rendimenti a lungo termine. Tale capitale è necessario per progettare nuove infrastrutture a basse emissioni, ma anche per investire nella decarbonizzazione e nella conversione delle risorse esistenti capaci di svolgere un ruolo nella transizione.
Molte risorse infrastrutturali tradizionali non sono compatibili con la transizione verso lo zero netto e mancano di un piano praticabile. In altre parole, il grado di carbonio d'utilizzo intrinseco è troppo elevato. Per tali risorse, la durata operativa è in via di esaurimento a fronte dell'aumento dei prezzi del carbonio, delle normative e del mutamento del sentiment dei clienti.
Per contro, le risorse allineate con la transizione e che favoriscono la riduzione del carbonio d'utilizzo sono destinate ad attirare un maggiore supporto normativo. Ciò significa che non dovranno affrontare la stessa obsolescenza funzionale nel tempo. Di conseguenza, è probabile che favoriscano rendimenti più solidi per gli investitori di lungo periodo.
Il nostro ruolo nella transizione
Ci concentriamo sugli asset nei mercati piccoli e medi, dove siamo azionisti di maggioranza o partner di minoranza significativi e siamo sempre rappresentati nei board societari. Gli asset dei mercati piccoli e medi rappresentano la maggioranza delle risorse infrastrutturali: molte aziende nel settore delle utenze, della produzione di energia e delle fibre rientrano in questa categoria. Adottiamo una prospettiva a lungo termine che ci consente di valutare il ruolo di ciascun asset nella transizione verso basse emissioni. Inoltre, posizioniamo tali asset in modo da trarre vantaggio dalle opportunità che creano valore. Il nostro livello di influenza e il nostro approccio proattivo alla gestione delle risorse ci consentono di favorire un cambiamento reale a tale riguardo.
Per esempio, oltre ai nostri investimenti nelle energie rinnovabili in Polonia e Norvegia, anche la nostra azienda di servizi finlandese Auris Energy adotta una strategia volta a escludere completamente la fornitura di gas fossili entro il 2040. Inoltre il nostro asset legato al gas nel Mare del Nord, Noordgastransport, ha recentemente ottenuto l'autorizzazione tecnica per il trasporto dell'idrogeno prodotto da impianti eolici offshore laddove la posa di cavi elettrici non risulti economica. In entrambi i casi, le risorse vengono riposizionate per supportare la transizione verso basse emissioni e favorire le tanto necessarie riduzioni del carbonio d'utilizzo per i rispettivi clienti e l'economia in generale.
Il ruolo vitale che le infrastrutture dovranno svolgere per favorire la transizione verso basse emissioni di carbonio è dunque chiaro. Riteniamo che il nostro approccio di investimento proattivo, a lungo termine e diretto alle infrastrutture rappresenti un'opportunità unica a supporto del viaggio verso l'obiettivo dello zero netto.
Le aziende citate sono state scelte solo come esempio per illustrare lo stile di gestione degli investimenti descritto e non come raccomandazione d’investimento o indicazione delle performance future. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri.
- The Carbon Project: the scale of the net zero 2050 challenge | Institution of Civil Engineers (ICE).Opens in new window
- Mission zero: Independent review of net zero – House of Lords Library (parliament.uk).Opens in new window
- European Green Deal – Consilium (europa.eu).Opens in new window
- £400bn additional infrastructure spend needed to meet Net Zero target (pwc.co.uk).Opens in new window
- How much investment do we need to reach net zero? (bruegel.org).Opens in new window